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mercoledì 20 marzo 2013

Umbria mon amour



Altro week-end a spasso per l'Italia con la piccolissima. Questa volta la destinazione è stata Perugia e dintorni. Il gruppo di amici era più o meno quello di Milano con la sola aggiunta dei nostri amici "perugini acquisiti" Marco e Nico che hanno ospitato me, Marco e la piccola nella loro casetta.

Se a Milano il carico di bagagli era stato considerevole, beh quello preparato per Perugia era anche peggio, dato che il livello di difficoltà è raddoppiato. Infatti, avendo cominciato lo svezzamento, abbiamo portato con noi il nostro nuovo amico: "L'omogenizzatore!!!!" e tutti i suoi accessori. 

Ad onor del vero, devo dire l'ho portato più per precauzione. Infatti, da buona "mamma massaia" quale sono diventata, nei giorni precedenti la partenza avevo preparato due/tre vasetti di omogenizzati fatti in casa: brodo vegetale, con pollo o tacchino, mais e tapioca (la questione relativa al se siano meglio i vasetti confezionati a quelli fatti in casa, per ora ve la risparmio). 
Questo ha fatto sì che sabato e domenica i tempi di preparazione del pranzo di Azzurra fossero ridotti al tempo di riscaldamento a bagno-maria del vasetto. Inutile dire che i tempi del pasto si sono nettamente allungati rispetto alle prime volte, dato che Azzurra di mangiare quella brodaglia insipida non aveva nessuna voglia (e di certo non posso biasimarla!). Io ed il papà cominciavamo a preoccuparci, perché dopo il successo dei primi due giorni, era stato un crescendo di pianti, sputazzi e rifiuti categorici di pappine, ad esclusione della frutta (Thank God!). 

Dopo l'impasse di sabato mattina, domenica abbiamo trovato una soluzione: ovvero mischiare nella famosa brodaglia una patata ed una carota omogenizzata, rendendo la pappa più dolce e quindi più gustosa per il palato della piccola. Per fortuna ha funzionato. Azzurra ha gradito ed io e il papà ci siamo rilassati. So che può sembrare assurdo preoccuparsi perché la piccola fa i capricci per mangiare, ma sappiate che i dubbi del genitore cominciano da queste piccole cose. Poi ci ritroveremo tra 20 anni a non spiegarci per quale motivo nostra figlia si sia riempita di piercing,  parli a malapena italiano e vada in giro con il motorino come un pilota di Formula uno (forse sto correndo un po' troppo con la fantasia?).

A parte queste piccole ansie da neo-genitore, il week-end è andato molto bene. I nostri amici, come sempre sono stati disposti a rispettare i ritmi di Azzurra e questo ci ha permesso di passare delle belle giornate insieme. 

La piccola è stata brava,considerando che faceva un freddo polare (la temperatura oscillava tra i 1 ed  i 10 gradi!) e che le serate al ristorante potevano spesso risultare fastidiose, causa confusione, caldo e voglia di non dormire...

Quale sarà la prossima destinazione? Stay tuned and you will discover it! :)

martedì 12 marzo 2013

Gioie e dolori 2: lo svezzamento


Dopo le gioie e dolori dell'allattamento siamo arrivati alle gioie e dolori dello svezzamento. Eh già perché la piccolissima ha compiuto 5 mesi e la mia pediatra ha detto che era il momento giusto per cominciare lo svezzamento. Ora, sorvolando sul fatto che ci sono varie scuole di pensiero circa il periodo piú indicato per cominciare lo svezzamento di un neonato (alla fine del sesto mese è la teoria piú in voga al momento) bisogna dire che non tutti i bambini sono uguali e soprattutto non tutti i pediatri sono uguali.

Abbiamo cominciato sabato con la prima pappa: brodo vegetale, con carne di coniglio e mezza mela per concludere il pasto. Il primo tentativo è andato bene. Azzurra ha mangiato mezzo piatto e un paio di cucchiai di mela (dovevate vedere le facce che faceva mentre ingoiava la mela!!! Da morir dal ridere).  La cosa piú divertente è che dopo il pranzo sia io e che lei siamo da buttare in lavatrice a causa degli schizzi di pappa in ogni dove, sui capelli e addirittura sul sopraciglio (oggi si é sputacchita l'omogeneizzato di banana dappertutto... E che lo dico a fare!).

Da quando abbiamo cominciato lo svezzamento abbiamo un nuovo amico in casa a riempire lo spazio già esiguo del top della cucina: l'omogeinizzatore "Easypappa" della Chicco acquistato alla modica cifra di 79,99 euro da Prenatal (per fortuna era in sconto, altrimenti a prezzo pieno erano 109 euro) e passa la paura!!!! Soprattutto niente colichette per la bimba che mangia la pappa omogeinizzata e non frullata che altrimenti contiene bolle di aria che le creano fastidio allo stomachino...(la lobby dei negozi per bambini ci sta distruggendo). Oltre a questo acquisto abbiamo pensato di prendere il seggiolone stokke con cuscino impermeabile abbinato (altri 80 euro e passa la paura di nuovo!!!).

Inutile dire che mia madre e mio padre hanno commentato: "Ai tempi miei non c'erano tutti questi aggeggi e i bimbi mangiavano lo stesso!". Ma che male c'è a voler facilitare un po' le cose. Siamo alle solite: Gap generazionale!


mercoledì 6 marzo 2013

All'ombra della Madunina



Primo viaggio in treno della piccolissima. Direzione: Milano. Siamo andati a trovare i nostri amici "milanesi" per un week end ed abbiamo sperimentato il primo viaggio in treno in famiglia. Voi penserete: "E qual è la grande scoperta?". Beh provate voi a partire carichi di valigie, passeggino, lettino da campeggio (con annesso materasso) e pupa al seguito. Di certo non è il viaggio più comodo che ci sia!

Ad ogni modo, il viaggio è andato bene. Il Frecciarossa impiega solo 3 ore da Roma e Milano e così abbiamo evitato un possibile nervosismo della piccola, che invece, pare si sia adattata subito alla nuova situazione (NB. I bambini sotto i 4 anni viaggiano gratis in treno). Abbiamo constatato, per fortuna, che i treni sono forniti di toilette con fasciatoio per cambio pannolino. Certo non è il posto più comodo della Terra per cambiare un neonato, dato che i sobbalzi del treno fanno dondolare te ed il bimbo, appositamente legato con una cintura per evitare che cada sul pavimento lurido della suddetta toilette.

Prima di arrivare a Milano ci siamo preoccupati di chiamare un taxi che ci portasse a casa dei nostri amici, ma purtroppo, abbiamo capito che NON ESISTONO TAXI CON SEGGIOLINO in tutta Milano e, a questo punto, immagino in tutta Italia (Roma non la prendo neppure in considerazione!). Solo la Svezia forse è dotata di taxi a misura di bambino o di famiglie. Eh già, perché da quando siamo diventati genitori, ci siano accorti che il mondo fuori di casa, NON è AFFATTO a misura di bambino. 

I poveri neo-genitori, se vogliono portarsi dietro il proprio bimbo, anche semplicemente a cena, sono costretti ad imbattersi in una serie di barriere architettoniche e di pregiudizi a cui prima non avevamo pensato come, ad esempio: il ristorante che scegli deve avere spazio per il passeggino e magari anche un seggiolone a disposizione. Le toilette dei ristoranti...ve le raccomando (ho cambiato la piccola nei posti e nelle posizioni più assurde, credetemi), per non parlare poi dei camerieri e degli avventori anti-bambino che incontri in giro!

Domenica pomeriggio, con gli amici, siamo stati alla Mondadori di piazza Duomo a prendere un caffè. Ne ho approfittato per allattare la piccola. La gentilissima cameriera della caffetteria, mi ha fulminata non appena ha visto il passeggino e ad un certo punto, mentre passava furibonda tra i tavoli mi dice: "Signora, questo passeggino in mezzo alla strada ci dà molto fastidio!!!". Non l'ho presa a calci solo perché avevo il biberon in una mano ed Azzurra dall'altra parte. (Strega!) 
No, non è strano, spesso quando entri nei locali con il passeggino, i proprietari ti guardano male..."ecco, è arrivata la famigliola, con il bimbo che frigna ed il passeggino che toglie spazio agli altri tavoli". Lasciamo stare, poi quando Azzurra comincia a piangere perché vuole dormire e tutto il ristorante si gira a guardarti pensando: "Perché non la porta a casa quella bambina?". 

Insomma cercare di fare la vita di prima non è facile, ma io e Marco non molliamo. Abbiamo tanta grinta e proviamo, per quanto possibile, a non cambiare completamente le nostre abitudini. Certo, non possiamo esagerare per il bene della piccola, ma neanche rinchiuderci in casa e non avere una vita sociale fino al diciottesimo anno di vita della pupa!? Ci vuole equilibrio in tutte le cose. Sbaglio? (Se mi leggesse Tata Lucia di SOS Tata, con la sua vocina roca, mi direbbe: "I bambini, devono fare cose da bambini. La cena o l'aperitivo fuori, non sono adatti a loro!" Oddio che ansia!!)

In attesa dei prossimi viaggi, stay tuned!

P.S. Grazie a tutti gli amici milanesi che ci hanno ospitati ed accolti nella Milano (anti-bambino) da bere. ;)