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martedì 12 marzo 2013

Gioie e dolori 2: lo svezzamento


Dopo le gioie e dolori dell'allattamento siamo arrivati alle gioie e dolori dello svezzamento. Eh già perché la piccolissima ha compiuto 5 mesi e la mia pediatra ha detto che era il momento giusto per cominciare lo svezzamento. Ora, sorvolando sul fatto che ci sono varie scuole di pensiero circa il periodo piú indicato per cominciare lo svezzamento di un neonato (alla fine del sesto mese è la teoria piú in voga al momento) bisogna dire che non tutti i bambini sono uguali e soprattutto non tutti i pediatri sono uguali.

Abbiamo cominciato sabato con la prima pappa: brodo vegetale, con carne di coniglio e mezza mela per concludere il pasto. Il primo tentativo è andato bene. Azzurra ha mangiato mezzo piatto e un paio di cucchiai di mela (dovevate vedere le facce che faceva mentre ingoiava la mela!!! Da morir dal ridere).  La cosa piú divertente è che dopo il pranzo sia io e che lei siamo da buttare in lavatrice a causa degli schizzi di pappa in ogni dove, sui capelli e addirittura sul sopraciglio (oggi si é sputacchita l'omogeneizzato di banana dappertutto... E che lo dico a fare!).

Da quando abbiamo cominciato lo svezzamento abbiamo un nuovo amico in casa a riempire lo spazio già esiguo del top della cucina: l'omogeinizzatore "Easypappa" della Chicco acquistato alla modica cifra di 79,99 euro da Prenatal (per fortuna era in sconto, altrimenti a prezzo pieno erano 109 euro) e passa la paura!!!! Soprattutto niente colichette per la bimba che mangia la pappa omogeinizzata e non frullata che altrimenti contiene bolle di aria che le creano fastidio allo stomachino...(la lobby dei negozi per bambini ci sta distruggendo). Oltre a questo acquisto abbiamo pensato di prendere il seggiolone stokke con cuscino impermeabile abbinato (altri 80 euro e passa la paura di nuovo!!!).

Inutile dire che mia madre e mio padre hanno commentato: "Ai tempi miei non c'erano tutti questi aggeggi e i bimbi mangiavano lo stesso!". Ma che male c'è a voler facilitare un po' le cose. Siamo alle solite: Gap generazionale!



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