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martedì 25 settembre 2012

Siete pregati di rimanere in attesa




Sono quasi arrivata alla fine della 39° settimana. Ciò significa che ormai sono agli sgoccioli e che dovrei cominciare seriamente a fare il countdown di rito.

Ho già effettuato due monitoraggi o, come si dice in gergo medico, due cardiotocografie fetali. 
Per chi non lo sapesse questo tipo di esame consiste nell'appoggiare due sensori sulla pancia che rilevano il battito cardiaco del feto (la pupa ha un ritmo medio di 140 battiti al minuto) e le eventuali contrazioni  preparatorie dell'utero della futura mamma. Dico "eventuali" perché come è accaduto nel mio caso, non sono state registrate contrazioni finora. Ciò significa che ho ancora diversi giorni da aspettare. La pupa non è ancora pronta a conoscere il mondo fuori dal pancione. Non che la cosa mi dispiaccia, la Natura ha i suoi tempi, però io ed il futuro papà stiamo diventando impazienti di conoscerla, per non parlare dei futuri nonni!

Secondo una teoria "pagana" bisogna aspettare la "luna nuova" ovvero l'inizio di una nuova rivoluzione lunare, affinché si rompano le acque e cominci il travaglio. Questa non è la prima teoria non scientifica sulla gravidanza che sento in questi mesi, ve ne sono delle più disparate: dalla forma della pancia per sapere il sesso del nascituro (mia madre dice: "pancia pizzuta non porta cappello"), alla forma del viso della mamma, alla teoria secondo cui bisogna mangiare per due (ovvero abbuffarsi secondo il canoni delle mamme e delle nonne), alle voglie di qualsiasi tipo che improvvisamente dovresti avere durante i nove mesi (mai avute!) per far impazzire i papà e così via...beh io non credo a tutte queste teorie, ad ogni modo alcune fanno proprio sorridere :)

Detto ciò, resto in attesa ed ancora in attesa. Vi terrò aggiornati sui prossimi sviluppi!





martedì 18 settembre 2012

Maternità è business.





Ieri, dopo vari mesi di attesa, siamo finalmente andati in negozio a ritirare il primo lettino della nostra bimba. 
Il negozio di riferimento è "IO BIMBO" (http://www.iobimbo.it), considerato una vera e propria istituzione a Roma e dintorni. I prezzi sono convenienti e ed il negozio è ben fornito di ogni oggetto utile/futile per mamma e bimbo. 

Dopo aver cominciato a frequentare negozi per la maternità (mondo a me prima totalmente sconosciuto), mi sono resa conto che dopo il matrimonio, il business della nascita è uno di quelli che non conosce crisi, nonostante i tempi che corrono! Già, perché puoi entrare in questo tipo di negozi e nel giro di un'ora arrivare a spendere centinaia di euro senza accorgertene. Dal ciuccio, al passeggino, alla vasca da bagno, fino alla pipetta aspira muco (e non vado oltre!), saremmo capaci di comprare qualsiasi cosa, soprattutto se si è al primo figlio.

Le commesse sono sempre pronte ad aiutarti e a propinarti l'ultima offerta disponibile, la carta fedeltà o la raccolta punti del momento, tanto che noi poveri futuri genitori, finiamo con l'avere una confusione incredibile su cosa sia effettivamente necessario e cosa no. Se le mamme sono confuse, figuriamoci i papà! 

Un buon canale per aquistare a prezzi più convenienti dei negozi, è sicuramente internet, stando attenti alle possibili frodi che sono sempre in agguato. Oppure a Roma, ma come immagino in tantissime città d'Italia, vi sono negozi dell'usato dedicati esclusivamente alla maternità ed ai nuovi nati, dove è possibile acquistare merce di seconda mano oppure vendere i propri oggetti in conto vendita (http://romaprati.babybazar.it). 

Infine, uno dei metodi più economici è senza dubbio quello di chiedere in prestito ad amici e/o parenti che abbiano già avuto figli tutti quegli oggetti ormai in disuso data l'età avanzata dei loro figli. Vi assicuro che questo metodo permette un risparmio non indifferente ai neogenitori e soprattutto, per chi come noi vive in case di piccole dimensioni, ciò significa riconsegnare l'oggetto a coloro che ce l'hanno dato in prestito, evitando di riempire il microsgabuzzino di casa con roba ingombrante.

Ultima considerazione da fare è la orribile divisione cromatica che la maggior parte delle aziende produttrici di abitini per neonati utilizza ormai in maniera diffusa, ovvero: celeste per lui, rosa per lei. Ho cominciato ad avere la nausea nel vedere interi scaffali monoscromatici per bimbo e bimba, senza avere la possibilità di scegliere se non tra varie le tonalità di rosa: confetto, pallido, shocking o Schiapparelli (come dicono i fashionisti).

Ogni volta mi chiedo, ma gli altri colori dell'iride che fine hanno fatto? Siamo costretti ad incanalare i nostri bambini al'interno di un preciso schema imposto dalle case di moda già dopo pochi giorni di vita? Mi sembra un po' presto, considerati i vari compromessi a cui dovranno far fronte i nascituri del nuovo millennio. Almeno il colore del pigiama voglio poterlo scegliere tra una varietà di minimo 10 colori. Chiedo forse troppo?

martedì 11 settembre 2012

Piccoli, inaspettati segni di civiltà



Con la maternità mi sono accorta che spesso le persone che incontro tendono a guardare prima la mia pancia e poi a guardarmi negli occhi. La cosa mi fa sorridere e a volte m'imbarazza anche un po'. Questo succede soprattutto quando cammino per strada ed incrocio gli sguardi di estranei, catturati dalla mia pancia. 

A volte, mi succede anche che alcune persone che incontro per strada, soprattutto donne, mi sorridano, mi facciano gli auguri oppure cerchino di indovinare il sesso del nascituro (ognuna con una tecnica diversa: forma della pancia, del viso ecc.)

La cosa che però mi ha stupito di più nel corso di questi nove mesi è che in luoghi pubblici, sull'autobus, alle poste, al supermercato e perfino in autogrill, tutti sembrano avere un occhio di riguardo (o almeno un sorriso) per le donne in dolce attesa.

Ad esempio, sui mezzi pubblici, nonostante ci siano i posti riservati alle gestanti, spesso e volentieri capita che qualcuno si alzi e mi ceda il posto, nonostante io non lo chieda mai spontaneamente. La cosa più stupefacente è che nella maggior parte dei casi sono le donne che mi cedono il posto. "Solidarietà femminile versus Cavalleria dei cosiddetti gentleman: 1-0".

Questa mattina sono andata all'ufficio postale vicino casa per pagare l'ennesima multa (sigh!). Appena entrata prendo il mio numerino (ero il n.220 ed il display segnava n.140...doppio sigh!!!!) e mi accingo ad aspettare per almeno un'ora. Con pazienza trovo un posto a sedere e mi metto tranquilla a sfogliare il mio giornale, nell'attesa che chiamino il mio numero. Dopo circa dieci minuti sento una voce che proviene da dietro al banco: "Signora, scusi, cosa deve fare lei?". Alzo gli occhi, sicura che non si stesse rivolgendo a me. E invece c'era un signore sorridente che guardava proprio me con sguardo tenero e mi invitava ad avvicinarmi per fare le mie operazioni postali. Appena mi avvicino al banco, il gentile signore continua: "Signora, quando entra in un ufficio postale deve mettersi di profilo affinché noi possiamo vederla e farle saltare la fila!!!". Sono scioccata: mai successa una cosa simile!!! Mi sono sentita quasi in colpa verso le cento persone in coda prima di me.

Quando sono uscita ho pensato: la gravidanza ha un sacco di vantaggi che non avevo considerato!!! Forse avrei dovuto approfittarne di più nei mesi scorsi ;)...siete d'accordo?

lunedì 3 settembre 2012

We Can Do It! (ovvero -1).




Dopo la pausa estiva, Roma ed il suo traffico sono tornati alla normalità. Tutti sono rientrati dalle ferie e la strada che mi porta verso l'ufficio è tornata ai livelli di caos di un qualsiasi giorno di lavoro, con gli autisti stressati ed insofferenti degni di tutte le ore di punta che si rispettino in una grande città.

Mentre andavo al lavoro stamattina, pensavo (con un sorrisino sardonico, lo ammetto) che per me oggi sarebbe stato il penultimo giorno di lavoro, prima dell'inizio del congedo di maternità. E già perchè dopo aver chiesto l'estensione lavorativa all'8° mese (per maggiori informazioni sul congedo di maternità: www.inps.it), sono pronta per cominciare questo nuovo periodo, anche se non so ancora come definirlo: vacanza? pausa di riflessione? salto nell'ignoto?avventura????

Quando parlo con gli uomini, in molti pensano che si tratterà di una vacanza (qualcuno mi ha addirittura chiesto: "come faccio a rimanere incinto per usufruire di 5 mesi di ferie???"). Le donne invece mi guardano con gli occhi sgranati dicendomi che sarà una bella ed impegnativa avventura (e poi finiscono con un sonoro "In bocca al lupo cara!"). Come insegnano i latini, in "medio stat virtus".

Dal mio punto di vista, si tratterà di una pausa preparatoria della durata di un mese prima che si compia il lieto evento (forse non avrò molto tempo per riposarmi, considerate le 24537868 cose della mia TO DO LIST), mentre, i successivi 4 mesi, saranno una novità, una scoperta affascinante e spaventosa allo stesso tempo. 

Una cosa è certa, la mia vita non sarà più la stessa, io non sarò più la stessa. Assumerò un altro ruolo che non si può ridurre ad una sigla o ad un titolo professionale qualunque...CEO, assistant, HR manager, product specialist, technician, researcher, key account, ecc....

In realtà, è necessaria una sola parola per definire la mia futura condizione: Mamma. Una parola che ne racchiude mille altre, assolutamente inconfondibile, traducibile in tutte le lingue del mondo e non paragonabile e nient'altro. 

Non so esattamente cosa mi aspetta nelle prossime settimane....ma, pensate anche voi quello che penso io? Yes, I Can Do It!!!! 

Vi racconterò strada facendo le mie peripezie nel magico mondo del pancione.

Aspetto i vostri suggerimenti!!!